Archivio mensile:novembre 2017

Livello Oro sicurezza

Sicurezza
In questa fase, il progressivo aumento della velocità è il fattore che rende necessaria la ricerca sulla sicurezza.
È consigliabile, soprattutto nei primi approcci a questo tipo di curve, cercare pendii non troppo affollati e adatti alle competenze tecniche e alla preparazione psicofisica dell’allievo, che in questo modo può imparare a controllare la velocità e le traiettorie proprie e altrui, con il minor livello di rischio possibile.
L’attrezzatura base, che va sempre scelta e controllata accuratamente, in alcune situazioni può essere completata con il casco.

Livello Oro attrezzatura

Attrezzatura
Gli sci consigliati a questo livello sono di categoria “race carver” similia quelli da gara, ma più morbidi e versatili, o, per chi ha una preparazione tecnica e fisica pre-agonistica, di categoria”race” (agonismo).
L’ottimizzazione dell’attrezzo diventa importante.
Gli scarponi, di categoria “race” (agonismo) devono essere dotati di sistemi di regolazione e personalizzazione, in modo da avvolgere perfettamente il piede, assicurando cosi la massima precisione nella trasmissione degli impulsi e nella reazione dei carichi.
Gli attacchi, sempre di categoria “race” devono esaltare le caratteristiche dello sci e garantire, oltre a quelli di sganciamento, buoni valori di ritenzione. È consigliato l’abbinamento con piastre per garantire una deformazione ottimale degli sci e rendere il braccio di leva piu favorevole per la presa di spigolo.

Livello Oro didattica

Didattica
Uno sciatore che ha raggiunto le abilità motorie e tecniche del livello Oro si muove nel  modo più semplice e naturale su terreni di media e forte pendenza con neve compatta, ma potrà trovare particolari gratificazioni anche fuori pista e negli snow park.
Per allenare la capacità di adattamento ai diversi tipi di curva , a questo livello si possono proporre anche discese coreografiche in gruppo, in cui gli allievi si impegnano a sincronizzare i diversi tempismi esecutivi.

Livello Oro indicazioni tecniche

Indicazioni tecniche
Il movimento antero-posteriore permette di ricercare la perpendicolarità del corpo con il pendio, la cui inclinazione , relativamente alla traiettoria, varia con continuità durante tutta la curva.
I movimenti verticali assumono un’importanza fondamentale: controllando le inerzie verticali attraverso questi movimenti, lo sciatore può distribuire il carico e deformare gli sci nel modo più adatto alle diverse traiettorie di curva e, inoltre, può mantenere un costante contatto degli sci con il terreno.
Sono gli arti inferiori a gestire le variazioni di quota del terreno fra inizio e fine curva: i muscoli delle gambe si contraggono eccentricamente per modulare (resistere-gestire-contrastare) le forze che lo sciatore subisce. Durante una curva, la gamba esterna e quella interna hanno una chiusura articolare differente in relazione all’inclinazione del pendio, cioè lavorano verticalmente in modo diverso per mantenere il contatto ottimale degli sci con la neve.
In particolare, è l’articolazione della caviglia a giocare un ruolo chiave. Nella prima parte di curva, si deve piegare fino a portare la tibia in appoggio – senza premere – sulla linguetta dello scarpone, per favorire la centralità e il corretto inserimento dello sci nella traiettoria voluta. Nella seconda parte di curva, invece, la caviglia deve contribuire alla gestione delle inerzie verticali: un piegamento eccessivo (cedimento) comporta le perdita di centralità nell’uscita della curva, che pregiudica l’ingresso nella curva successiva, e determina una dissipazione di carico, compromettendo lo sfruttamento delle caratteristiche meccaniche (deformazione) degli sci.
 Si tende a ricercare un’uguale distribuzione del carico fra lo sci interno e quello esterno: l’inclinazione del pendio, la traiettoria di curva e la consistenza del manto nevoso possono far variare tale ripartizione.
Il bacino compie escursioni verticali limitate e mantiene una traiettoria adeguatamente parallela al pendio. L’angolazione permette di variare l’angolo di incidenza delle lamine sulla neve e dipende dall’inclinazione del pendio e dalla traiettoria da eseguire.
L’azione di guida degli sci si affina al punto da definirsi “pilotaggio” abbinata alla presa di spigolo, questa azione da origine all’indirizzamento, che caratterizza l’inizio della curva. Più la curva è corta, più il pilotaggio è evidente; se la curva è ampia e filante, appare meno marcato.
Lo sciatore deve essere in grado di adeguare la propria base d’appoggio alle sollecitazioni che subisce, tenendo conto delle proprie caratteristiche antropometriche, della traiettoria di curva e della conseguente velocità.
Per eseguire al meglio le curve condotte, è fondamentale coordinare l’appoggio del bastone in base alla traiettoria di curva: il punto di appoggio del bastone segna la traiettoria di spostamento del bacino tra la fine di una curva e l’inizio della successiva. Nelle curve sportive, la preparazione dell’appoggio non è indispensabile: può assumere le caratteristiche di un “appoggio mimato”, che migliora il ritmo e l’equilibrio, o essere del tutto assente, ferma restando la funzione equilibratrice del bastone.

Livello Oro in evidenza

In evidenza
Lo sciatore evoluto deve essere in grado, tramite azioni motorie precise, di creare traiettorie intenzionali quasi esclusivamente attraverso la deformazione degli sci, sfruttando, quando possibile, anche la loro risposta elastica.
Una deformazione efficace e un corretto angolo d’incidenza sulla neve permettono di ridurre al minimo lo sbandamento laterale degli sci, al punto da lasciare sul terreno solamente il segno del profilo laterale.
La miglior espressione e la massima efficacia nel gesto tecnico si ottengono con la ricerca di un’alternanza fra contrazione e decontrazione muscolare: la sciata acquista quella completa “scioltezza-naturalezza” che ottimizza la risposta alle inerzie e l’utilizzo dell’energia fisica e mentale.

Livello Oro Obbiettivo

Obbiettivo
Sviluppare curve con la migliore conduzione possibile, anche su pendii molto ripidi e con diversi tipi di neve, ricercando una velocità di avanzamento costante o, nelle curve sportive, un’incremento della velocità: è quindi fondamentale limitare le decelerazioni durante la curva, sfruttando le caratteristiche degli sci (sciancratura, deformazione e risposta elastica). 

Livello Oro Premessa

Premessa
Anche in questo livello è presente la distinzione fra didattica “scolastica” e “sportiva”, gia introdotta nell’Argento. In questo caso, tuttavia, il differente approccio porta a curve diverse: condotte in un caso, sportive nell’altro.
Le curve eseguite a quest’ultimo livello sportivo rappresentano da sempre la massima espressione della tecnica sciistica italiana.
Si ricorda che la curva è sempre descritta partendo dalla fine di quella precedente, perché le azioni motorie necessarie a realizzare la nuova curva dipendono da ciò che si è fatto prima.