Storia – I fattori che determinano l’evoluzione

I fattori che determinano l’evoluzione

L’osservazione delle tecniche dei grandi campioni è sempre stata determinante nell’indicare nuove strade da percorrere. Le prime competizioni risalgono agli anni ’20 e nel 1924 nacque la F.I.S. (Federazione Italiana Sci). In quello stesso anno si svolsero le prime Olimpiadi invernali a Chamonix (che però riguardavano solo le discipline nordiche). La IV olimpiade, che si svolse a Garmisch-Partenkirchen nel 1936, è particolarmente importante perché per la prima volta includeva le prove alpine e vi parteciparono anche le donne. Da allora i giochi si succedettero con regolarità, se si esclude l’interruzione del periodo bellico. Contemporaneamente, a partire dal 1931, incominciarono a disputarsi i Campionati del Mondo di sci alpino, che comprendevano la discesa e lo slalom. Nel dopoguerra la nuova tecnica austriaca fu interamente basata sull’osservazione degli atleti e anche dei bambini, sciatori naturali non condizionati dalle varie dottrine. Osservando i movimenti dei migliori agonisti, flmati e fotografati nelle competizioni, Kruckenhauser e i suoi collaboratori si resero conto che questi assumevano spesso posizioni opposte a quelle fino ad allora insegnate (ad esempio passando vicino al palo con la spalla interna anziché con quella esterna). Anche l’evoluzione dei materiali, che nelle primissime fasi dello sci era affdata all’inventiva e all’abilità artigianale dei singoli, in seguito diventò un elemento sempre più importante per la messa a punto di nuove tecniche. Nel 1926 l’austriaco Lettner aveva inventato le lamine, permettendo di controllare gli sci anche sulle nevi ghiacciate e di migliorare enormemente le prestazioni degli sciatori. Da allora si sono visti progressi enormi nella struttura delle solette, nel materiale e nella chiusura degli scarponi, nella tecnologia degli attacchi. Alcuni cambiamenti hanno avuto effetti più marcati e duraturi di altri sul modo di sciare, sia in gara che a livello turistico: in tempi recenti, ad esempio, la sciancratura degli sci ha rappresentato una svolta particolarmente signifcativa. Un altro elemento fondamentale nell’evoluzione della tecnica sciistica è la necessità di insegnare a sciare a un numero crescente di appassionati che, in seguito alla costruzione degli impianti di risalita e alla battitura delle piste, affollavano sempre di più le nascenti stazioni invernali. Negli anni ’40 si sentiva già l’esigenza di abbandonare la distinzione tra “sci da discesa” e “sci da gita”. Angelo Rivera scriveva nel ’39: “L’80% degli allievi delle scuole tende allo sci da discesa, con l’aspirazione urgente e pressante di imparare presto e subito il cristiania”.