Archivio mensile:ottobre 2017

Bronzo Introduzione

INTRODUZIONE

Premessa
In questo livello, come nei successivi, la progressione didattica descritta non è da intendere in maniera rigidamente sequenziale: un principiante con una particolare predisposizione per questo sport e una buona preparazione fisica, ad esempio, può essere avviato fin da subito alla curva base.

Per questo il maestro deve saper cogliere le potenzialità dell’allievo e proporre esercizi adeguati alle sue capacità, adattando la progressione tecnico-didattica al singolo caso.

Ricordiamo inoltre che si è scelto di descrivere la curva partendo dalla fine di quella precedente, perché le azioni motorie necessarie a realizzare la nuova curva dipendono da ciò che si è fatto prima.

Obbiettivo Tecnico
L’allievo principiante acquisirà le tecniche necessarie per sciare in sicurezza lungo piste di moderata pendenza, riducendo gradualmente l’apertura a spazzaneve, fino a raggiungere un completo parallelismo degli sci. 

Il primo obbiettivo tecnico consiste nell’eseguire una seria di curve a spazzaneve; si passa poi a una serie di virate e infine a una serie di curve base. 

Indicazioni Tecniche
In questa fase, i cambi di direzione dipendono essenzialmente dall’azione rotatoria dei piedinella direzione della traiettoria. Questa rotazione, che continua durante tutta la curva, è favorita dall’azione della parte alta del corpo, che collabora al mantenimento della centralità.

È importante che l’allievo ricerchi fin da subito la perpendicolarità del corpo col pendio, in modo da mantenere in tutta la curva la centralità, condizione indispensabile per ottenere un’azione fluida nell’esecuzione delle traiettorie.
Contenendo i movimenti verticali, che sono comunque importanti per assecondare la perdita di quota, si favorisce la ricerca della centralità, che a questo punto dell’apprendimento è talvolta problematica.
È bene ricordare che le velocità di avanzamento sono ridotte e le inerzie verticali quasi inesistenti: i movimenti alto-basso, con cui si gestiscono tali inerzie, sono quindi contenuti. Movimenti verticali troppo marcati potrebbero compromettere le corrette azioni motorie ( rotazioni degli arti inferiori ) e la centralità dello sciatore.
Per ricercare la perpendicolarità durante tutta la curva, è invece indispensabile gestire correttamente i movimenti antero-posteriore, in funzione delle variazioni di inclinazione del pendio.

Per quanto riguarda la parte alta del corpo,  a fine curva l’asse sagittale del busto deve trovarsi in direzione della punta dello sci esterno, cosi da favorire la diminuzione della presa di spigolo e creare i presupposti per la curva successiva. Inoltre, la linea delle spalle ( asse trasversale ) deve risultare parallela al pendio per la distribuzione ottimale del carico sugli sci.

Anche le braccia contribuiscono a mantenere l’equilibrio, rimanendo avanzate, semiflesse e distanziate dal corpo, con i bastoni paralleli tra loro e rivolti all’indietro.

Nella serie di virate, l’apertura a spazzaneve degli sci avviene contemporaneamente e diminuisce man mano che la velocità aumenta.
Con il progressivo incremento della velocità e il variare delle traiettorie di curva, il riavvicinamento anticipato degli sci è piu semplice, ma diventa fondamentale il controllo dell’inerzia rotazionale tramite l’angolazione.

Nell’esecuzione della serie di curve, la partenza può avvenire dalla diagonale o dalla massima pendenza. Se il pendio non permette di raggiungere la velocità ottimale, è meglio partire dalla massima pendenza. Questo diverso approccio comporta un’esecuzione differente della prima curva.